Collo

Il classico colpo di frusta

Quando per un motivo o per l’altro, si muove il collo oltre i suoi limiti fisiologici si può generare il classico colpo di frusta. Potrebbe essere una lesione dello scheletro o dei tessuti molli che a loro volta possono dar luogo a varie manifestazioni cliniche incentrate sul dolore cervicale e la contrattura muscolare dei muscoli.

Spesso al dolore si aggiunge un senso di vertigine e cefalea. In generale passate all’incirca 2 settimane, e rimosso il collare ortopedico, si potrà iniziare una fase di riabilitazione con sedute di fisioterapia che accelerano il processo di guarigione e soprattutto permettono, nei limiti del possibile, un ritorno alla normale mobilità articolare del collo.

Ci si può avvalere di diverse tecniche riabilitative ognuna con specifici vantaggi: tchinesiterapia (fisioterapia con utilizzo di specifici movimenti a carico di diverse articolazioni):

  • massoterapia (fisioterapia con utilizzo di massaggi),
  • laserterapia (utilizza un raggio laser con specifiche proprietà curative),
  • ionoforesi (tecnica che prevede l’instillazione transcutanea di impulsi elettrici continui),
  • elettroterapia (applicazione locale di impulsi elettrici alternati, come l’elettrostimolazione),
  • tecarterapia (sfrutta un particolare strumento per generare calore in una specifica area del corpo).

In genere il recupero viene supervisionato da uno specialista in “Medicina fisica e della riabilitazione” e svolto da fisioterapisti esperti.

Mi fa male quando giro il collo

Il collo può soffrire di diverse patologie, essendo un punto particolarmente sollecitato. Quando tra i sintomi si sommano

  • Acutizzazione del dolore roteando la testa e stirando il collo.
  • Debolezza muscolare del braccio + dolore cervicale persistente (cervicobrachialgia)

può esserci una ernia discale alla cervicale. E’ la fuoriuscita del materiale che costituisce il nucleo polposo dei dischi intervertebrali; tale fuoriuscita è provocata proprio dalla rottura o dalla degenerazione dell’anello fibroso del disco intervertebrale. Può provocare sofferenza anche al midollo osseo.

Dolore Artrosico

Il dolore artrosico, dovuto all’usura delle articolazioni invertrebali ed alla formazione di proliferazioni ossee (osteofiti) che possono provocare una riduzione del diametro dei forami di coniugazione fino al conflitto radicolare è un problema molto diffuso tra la popolazione soprattutto dopo i cinquant’anni. Il paziente avverte dolore periodico e difficoltà nel movimento del rachide cervicale e risente delle variazioni atmosferiche.

La patologia tende a peggiorare con l’avanzare del tempo e può coinvolgere le strutture nervose o vascolari che nascono o escono dal tratto cervicale provocando forte dolorabilità diffusa. Nei casi più seri, la dolorabilità causata può essere fortemente limitante creando problemi anche nei movimenti più banali come voltarsi per guidare in retromarcia, volgere lo sguardo verso l’alto ecc.

Si consiglia trattamenti di Fisionterapia e Tecarterapia, laserterapia, ipertermia, infrarosso, massoterapia, e terapie manuali come pompage. La seconda fase prevede un approccio posturale secondo il metodo Mezieres, o il metodo Souchard, o le tre squadre. Tale fase va affrontata con molta serietà in quanto rappresenta la vera e propria cura, che non poteva essere fatta nella situazione iniziale in cui era infiammata la regione cervicale.

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