A seconda dello stadio della patologia, il dolore si presenta sotto la rotula, e può sopraggiungere dopo, durante un allenamento o rimanere anche sempre.
In questo caso è una tendinite rotulea acuta o cronica
E’ soprannominato il ginocchio del saltatore, e le cause sono sovraccarico e sovrallenamento e creano microstrappi al tendine. Con l’età e l’usura aumentano l’alterazione delle fibre e ciò favorisce le lesioni. Le cause più frequenti sono: l’esecuzione del gesto sportivo, la superficie di gioco, carichi di allenamento eccessivi, squilibri muscolari e fattori costituzionali.
I sintomi più frequenti sono:
Sintomi più rari sono:
Dopo i 30/40 anni è molto più frequente. I casi di rottura sono molto rari ma si tratta di una patologia fastidiosa che tende a cronicizzare e si cura con il riposo attivo, la fisioterapia e, soprattutto, con l’esercizio terapeutico basato sul potenziamento del quadricipite e l’ottenimento di una buona flessibilità delle catene muscolari posteriori.
A volte ci sono dolori al ginocchio le cui cause non sono così evidenti, e si confondono tra loro. Certamente il dolore è il primo sintomo, tuttavia, può manifestarsi in maniera poco chiara, ossia può anche non comparire subito, ma solo dopo qualche tempo, oppure il dolore può comparire o intensificarsi solo quando si eseguono determinati movimenti.
Questa variabilità può identificare una danno ad uno ad entrambi i menischi del ginocchio, e le cause possono esser di tipo traumatico o semplicemente dovute all’età.
Ad ogni modo, insieme al dolore, un altro sintomo caratteristico è costituito dal gonfiore del ginocchio, cui possono associarsi altre manifestazioni, come rigidità, blocco articolare, difficoltà nel flettere o nell’estendere l’articolazione, scricchiolio dell’articolazione, perdita di forza muscolare e/o ipotrofia del quadricipite.
Il menisco mediale è interessato con maggiore frequenza di quello laterale, in quanto meno resistente e meno mobile. Gli uomini sono colpiti da questa patologia più delle donne, in particolare gli sportivi.
Sui menischi, così come per i dischi intervertebrali, attualmente si è assunto un atteggiamento molto conservativo. In particolare negli adolescenti la lesione di un menisco si cura con una sutura meniscale che comporta tempi di recupero più lunghi ma garantisce il ripristino dell’integrità del menisco. Nei casi sia inevitabile l’intervento (dolore e gonfiore cronico con limitazione funzionale, blocco articolare) l’intervento è il più conservativo possibile e consiste nell’eliminare una piccola parte del menisco (meniscectomia selettiva).
Quando avviene una lesione del legamento crociato anteriore si sente il ginocchio cedere e ha la sensazione che qualcosa si sia rotto all’interno del suo ginocchio oppure che qualcosa sia andato fuori posto. I sintomi principali sono il dolore, il gonfiore e la difficoltà a muovere l’articolazione.
In presenza di una lesione del legamento crociato anteriore è possibile svolgere le normali attività di vita quotidiana evitando tuttavia di praticare attività sportive. In caso di lesione parziale a volte è possibile evitare l’intervento facendo ginnastica di rinforzo dei muscoli della coscia. Una lesione totale non riparata, invece, espone l’articolazione al rischio di nuove distorsioni che possono poi causare lesioni ai menischi o alla cartilagine e allo sviluppo di un’artrosi precoce. Per questo, il trattamento chirurgico viene proposta a tutti i pazienti giovani.
La chirurgia di riparazione del legamento crociato anteriore è una procedura usata molto frequentemente ed è finalizzata alla ricostruzione del legamento leso con un tessuto sostitutivo.
L’intervento chirurgico ormai è spesso eseguito con tecnica artroscopia, che è una procedura mini-invasiva
Le cose sono un po’ diverse se la lesione o la rottura avviene per trauma: in questo caso le parti interessate e la cura possono molto variare.
La riabilitazione è sempre indispensabile per un recupero completo della funzionalità e dell’articolarità del ginocchio. Il programma riabilitativo può variare a seconda della tecnica chirurgica utilizzata e del tipo di procedure chirurgiche eseguite. Essa si basa comunque esercizi che permettono un recupero completo della mobilità e del tono muscolare della gamba.
Quando il ginocchio fa male spesso, si gonfia, e il dolore si allevia solo con il riposto è molto probabile che si tratti di Artrosi. E’ una patologia degenerativa i cui sintomi più comuni sono:
In genere colpisce con un’incidenza maggiore la popolazione femminile, e consiste nella progressiva perdita della cartilagine articolare, con il rischio di danneggiare in modo irreversibile il ginocchio.
Quando la sintomatologia è così subdola, cioè con dolore dopo affaticamento e in massima flessione, probabilmente è un danno al menisco di tipo degenerativo. Al contrario di quella acuta dovuta a trauma con lesione, raramente si osserva un versamento significativo nella zona del ginocchio. E’ una patologia tipica dell’età adulta e senile da ascrivere a tutti gli effetti nel corredo sintomatologico dell’artrosi di ginocchio. La sua terapia è sempre conservativa perché l’asportazione di una parte di menisco aggraverebbe l’artrosi.
Un intervento chirurgico infatti potrebbe rivelarsi dannoso all’articolazione, in quanto l’asportazione del menisco porterebbe a contatto le superfici cartilaginee del femore e della tibia, provocando altre lesioni.
Tra le terapie conservative vi sono anche quelle fisiche, che hanno lo scopo di aumentare la circolazione periferica meniscale con Ipertermia e campi magnetici che stimolano il riformarsi della cartilagine.
Quando interessa il tendine rotuleo, la tendinite al ginocchio causa una sintomatologia abbastanza tipica, che comprende:
Nei casi meno gravi, i sintomi della tendinite rotulea emergono soltanto durante l’attività fisica che comporta corsa, balzi e salti; nei casi più severi, invece, sono presenti anche a riposo o in occasione di attività fisiche quotidiane come fare le scale o guidare un veicolo.
Per curarla ci sono molte cose da fare, e il trattamento indicato nasce quindi dalla diagnosi corretta. In ogni caso, oltre alle terapie fisiche (laser ad alta potenza, ultrasuoni, tecar, onde d’urto) e a diverse tecniche di massaggio, è fondamentale un potenziamento del quadricipite femorale e un allungamento della catene muscolari posteriori.”
Soprattutto sono importanti gli esercizi di fisioterapia. La fisioterapia per chi soffre di tendinite al ginocchio prevede esercizi propriocettivi ed esercizi di stretching e di rinforzo dei muscoli dell’arto inferiore sofferente (il preciso distretto muscolare coinvolto varia in funzione del tipo di tendinite al ginocchio)
Per conoscere in cosa consistono precisamente tali esercizi, è bene rivolgersi a un esperto del settore, con esperienza in problematiche ai tendini del ginocchio.